La Malvasia delle Lipari è un vino dorato con riflessi ambrati dal sapore quasi mielato. Fu importato nelle Eolie intorno al 600 a.c. dai Greci, dove trovò delle condizioni perfette sia dal punto di vista climatico che del territorio. Ci sono due storie/leggende sul nome Malvasia: la prima si riferisce a quando delle navi veneziane approdarono sull'isola chiamata Monenvasia e cioè "porto con una sola entrata" e trovarono un vino di qualità eccelsa e ne importarono il vitigno in Italia, mentre la seconda è una leggenda che fa risalire il nome, al periodo della dominazione musulmana. Racconta di un contadino che trasportava in un'anfora del vino moscato e per nasconderla al governatore arabo, che incontrò lungo il suo cammino chiedendogli cosa contenesse l'anfora, gli rispose "succo di malva" e supplicò Dio di aiutarlo, esclamando "malva sia!". Il contadino venne esaudito e quando il governatore lo assaggiò rimase disgustato, lasciandolo andare. Il Vino venne esportato per un lungo periodo ma alla fine dell'800 la Filossera distrusse la maggior parte dei vigneti. Fortunatamente nella seconda metà del novecento, alcuni produttori di vino delle Isole Eolie, riuscirono a riintrodurre il vitigno che ricominciò a attecchire. L'uva della Malvasia delle Lipari matura intorno alla prima metà di Settembre ma viene raccolta in avanzato stato di maturazione. Tradizionalmente le uve sono lasciate appassire sulla pianta nel caso di vendemmia tardiva oppure raccolte a maturazione avanzata e poste sulle cosiddette "cannizze", sulle quali appassiscono lentamente per 15/20 giorni, con una particolare procedura: le persone addette spostano le cannizze al sole durante le ore soleggiate e le riparano dentro locali coperti ma areati, durante le ore notturne e i giorni umidi e piovosi. Quando i grappoli sono asciutti e appassiti si procede al diraspamento e alla pigiatura. Il vino "Malvasia delle Lipari", secondo disciplinare, deve essere ottenuto dalle uve provenineti dai vitigni dell'arcipelago delle Eolie: Malvasia delle Lipari con una percentuale del 92/95% e Corinto Nero dal 5 all'8%. Dal 1973 ha avuto il riconoscimento D.O.C