Vendemmiare

Questo sabato vi porto a vendemmiare!

Mi incuriosisce la parola Vendemmia, ha un suono che solletica i ricordi della mia infanzia. Ma da dove deriva?

Ci sono varie teorie e opinioni, quella forse più accreditata la fa derivare dalle due parole latine vinum (vino, appunto) e demia, (da demere, prendere, levar via): raccogliere l’uva per fare il vino.

Differenti tipi di uva vengono raccolti in momenti diversi in base principalmente all’indice di maturazione che consiste nel rapporto tra la quantità di zuccheri e quella di acidi. 

Nella società contadina, la data d'inizio della vendemmia era stabilita dal "Rais" / Capo, che grazie alla sua esperienza, dopo ripetuti assaggi valutava la ricchezza zuccherina degli acini. In passato, l’uva costituiva una risorsa alimentare importante non solo per il vino che si poteva ottenere. Con i suoi chicchi allineati sulla pasta di pane, si realizzava la classica ricetta contadina della schiacciata. Con il succo non fermentato, si otteneva una bevanda rinfrescante, oppure con il mosto fresco di giornata, fatto cuocere lentamente assieme a fichi, mele e noci, si preparava la "Sapa" o "Saba", meglio conosciuto come "vin cotto" o "mosto cotto", una sorta di sciroppo conservato in bottiglie e utilizzato come dolcificante, ma anche come alimento per alcune ricette tipiche. Il mosto dell'uva veniva messo in un paiolo di rame con delle noci non sgusciate. Il guscio rivoltandosi durante il lento bollire, aiutava il mosto a non attaccarsi al fondo del recipiente. Era una pratica che veniva svolta di sera, per un motivo pratico: nelle ore notturne le api e le vespe difficilmente vengono attirate dagli odori prodotti dalla cottura. La Sapa era pronta quando si riduceva a un terzo della sua quantità iniziale. Durante la bollitura che durava da sei a dieci ore circa, era necessaria la schiumatura e la rimescolatura da farsi con un lungo mestolone di legno.

 


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Stefano Butturini

Sono nato a Brescia nel 1971, ma ho vissuto principalmente su Isole: Mediterraneo, Oceano Indiano, Indie Occidentali, sono stati i luoghi in cui ho cominciato a fotografare con più costanza. Le Isole mi fanno venire il mal di terraferma che sto cercando di vincere da inizio 2016, cioè da quando mi sono trasferito in Puglia. Appena posso, ritorno alle Eolie...
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